ZANZARA: recensione ThrillerNord

LA ZANZARA DAGLI OCCHI DI VETRO – ALESSANDRO VIZZINO
Recensione di Antonella Bagorda

Se si deve parlare di trame noir, questo romanzo entra di diritto nella lista di quelle scritte in maniera impeccabile.

Valentino Mastro è il protagonista de La zanzara dagli occhi di vetro, un romanzo ambientato in una Roma scura e oscura che nasconde delle realtà sporche, spaventose e crudeli.

Mastro è un ex commissario di polizia con un passato che preferisce rinnegare, che adesso lavora come investigatore privato su commissione per un certo Luca Britti.

Si tratta di uno di quei personaggi che non stanno simpatici mai, nemmeno per mezza pagina, nemmeno quando l’autore si sforza di affidargli qualche sfumatura di umanità e di empatia. È un cocainomane, un alcolizzato, fissato col sesso a pagamento e non, sgarbato, cinico quanto masochista e schifosamente misantropo. L’unico dettaglio che lo salva è che èmolto molto bravo nel suo lavoro, ed è un dettaglio sufficiente per riuscire a sopportarlo e supportarlo fino all’ultima pagina di questa storia.

Mastro, fin dall’inizio del romanzo, si ritrova a essere indagato dalla Polizia per l’omicidio di una prostituta con cui è stato a letto fino a poche ore prima dell’uccisione, e dal cui cellulare è partito un sms sospetto proprio verso il suo cellulare.

Da quel momento, il caso che l’investigatore è stato chiamato a risolvere da Britti e l’omicidio della prostituta viaggeranno di pari passo, fino a raggiungere svolte inaspettate e incredibili.

Nel corso del romanzo, la vita di Mastro si incontrerà e si scontrerà con poliziotti tutti d’un pezzo e con poliziotti corrotti, con informatori a volte affidabili e a volte meno, con personaggi di spicco della politica e con una collaboratrice che gli è stata affiancata dal suo capo e che sarà in grado di mettere a dura prova alcune delle certezze che il nostro protagonista riteneva incrollabili.

La Roma in cui è ambientato questo libro è una Roma straordinaria come sempre, ma totalmente dipinta di nero. Invidiabile il modo in cui l’autore la descrive e ci accompagna per le sue strade. Tremendo quello che è riuscito a nascondere nei meandri di una delle città più belle e poetiche del mondo.

La zanzara dagli occhi di vetro è un’ulteriore conferma di quanto Vizzino sia un grande autore. La scrittura è impeccabile, così come la struttura narrativa; bellissima e gestita magistralmente l’alternanza prima/terza persona; assurdo e incomprensibile il modo in cui è riuscito a rendere sopportabile un personaggio odioso e fuori dagli schemi come Valentino Mastro; forse un po’ troppo spinti e volgari alcuni passaggi che si mantengono in un equilibrio precario tra l’erotico e il soft porno, ma questo potrebbe essere un problema solo personale.

Insomma, nulla da dire su nessun aspetto di questo romanzo, né a livello tecnico né di contenuto. I colpi di scena sono assicurati e non cadono mai nel cliché. E il finale… Beh, mi viene soltanto da dire che sono felicissima di essere tornata a recensire romanzi dopo una pausa forzata ritrovandomi tra le pagine un finale estremo come questo. Inaspettato, imprevedibile e adeguatissimo. Perfetto.

Senza girarci attorno ulteriormente: consiglio la lettura di questo romanzo?

Agli amanti del genere, assolutamente sì!

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