ALESSANDRO VIZZINO E LA ZANZARA DAGLI OCCHI DI VETRO DI GIUSEPPE LORIN
Recensione di Giuseppe Lorin
Alessandro Vizzino, in oltre quindici anni di scrittura, ha attraversato tutti i generi letterari, dai racconti alle poesie, dai thriller ai romanzi polizieschi, dai gialli ai noir, e continua a stupirci con la sua creatività di scelte di epoche, ambientazioni, personaggi e stili.
Valentino Maestro, già commissario della Questura di Rimini, è un personaggio fondamentale del suo romanzo La zanzara dagli occhi di vetro, Ugo Mursia editore, ppgg. 268, per la collana Giungla Gialla; € 17,00.
Emotivamente accettabili le due dediche che qui riporto: A Giulia, che nei momenti d’abbandono e scrittura sa ricordarmi del mondo reale, A Maurizio, cemento della mia quiete interiore.
L’incipit: Piccola lo era. E ancor più piccola si sentiva, seduta al buio sul letto di quell’angusta stanza dall’odore di muffa… introduce nel mondo malato di Roma, protetta dal malaffare.
Nel cap. VI abbiamo un incontro molto particolare …in un piccolo bar di San Basilio. L’excipit ci emoziona: Non perderti con me, Ana. Io mi sono già perso.
Eppure, non mi stupirebbe leggere un suo libro d’avventura, un western, un kolossal storico, un libro di fantascienza e perché no, un melodramma o un racconto di guerra!
Comunque, Alessandro Vizzino continua ad esprimere le sue qualità scrittorie nel giallo storico e nel poliziesco nei quali sa coniugare la propria virtuosistica preparazione tecnica con i codici stilistici e narrativi del genere, piegandoli ad una tematica personale cupa e pessimistica, fondata su paure ancestrali primordiali, ben radicate nell’inconscio umano.
I personaggi che popolano i racconti di Vizzino sono degli individui solitari, impegnati in una strenua lotta, da un lato, con la società circostante e, dall’altro, con le personali tare mentali e fisiche che li opprimono. Per questo suo romanzo, Vizzino ci fa sentire a pelle i brividi notturni che si provano ad ogni ombra improvvisa che ci appare nella suburbia di Roma, nei bassifondi più loschi di reminiscenze antiche ancora oggi popolata da poliziotti corrotti ma affascinanti, zingari sporchi e criminali affermati, vecchie vedove e traffici finanziari, avanzi di galera e prostitute più volte annusate. Il commissario in pensione Valentino Mastro, sarà impegnato a dipanare le ombre della propria esistenza per arrivare a chiarori risolutivi che si intrecciano e sorprendono.
Un libro che, grazie alla fluidità descrittiva dell’autore, inchioda il lettore nel posto dove si trova e che non potrà distrarsi, pena l’essere assorbito totalmente nel traffico di corpi ed altro!