Daniela Domenici, 15 Novembre 2012
Un nuovo thriller-writer tutto italiano e con pieno merito: è Alessandro Vizzino, che dopo il successo del suo primo libro SIN, un corposo giallo ambientato nel futuro molto visionario, che ho con piacere recensito, ha appena pubblicato la sua seconda opera, La culla di Giuda, che è un thriller dei giorni nostri con tutte le caratteristiche dei gialli che si rispettino. I miei complimenti ad Alessandro per vari motivi che vado ora a elencare.
Innanzitutto il ritmo narrativo veloce, martellante, con dialoghi e descrizioni sintetiche perfette per tenere sempre alta l’attenzione e non far stancare il lettore, che non vede l’ora di arrivare alla fine per scoprire il colpevole. E poi per la storia immaginata, basata su dati storici veri che Vizzino ha elaborato a modo suo, si parla di Massoneria e d’Inquisizione, di Casanova e di Cagliostro, argomenti forti e personaggi celebri che però servono solo come leit motiv per dare un filo logico al dipanarsi degli eventi. Molto ben delineati i personaggi a partire da Valentino, il protagonista, e dalla sua compagna Lidia, senza alcun particolare fisico ma puntando l’attenzione solo sul profilo psicologico.
Come correttrice di bozze ed editor i miei complimenti vanno poi al perfetto uso della punteggiatura, cosa alquanto rara, e della concordanza temporale, un valore aggiunto di cui tenere conto nel piacere della lettura. E su questo piacere vorrei aggiungere un altro punto a favore del libro di Vizzino, perché l’impaginatura è ad hoc per non stancare gli occhi, sia per il carattere di stampa utilizzato che per gli spazi e l’interlinea. L’ultimo punto che vorrei sottolineare, in questi tempi di crisi economica e di poca voglia di leggere, è il prezzo contenuto del libro, che invoglia, insieme a tutto quello che ho detto prima, a leggerlo: lo divorerete in pochissimo tempo.