Torrita Tiberina, un borgo di sole mille anime arroccato sui pendii delle colline che si adagiano al confine tra la provincia di Roma e quella di Rieti, una sorta di caposaldo posto a sorveglianza del Tevere, del Farfa e della riserva naturale che da questi due fiumi prende il nome. Un borgo tanto amato anche da Aldo Moro, che proprio in quel di Torrita, difatti, fu sepolto e ancora giace. Un luogo strano e magico allo stesso tempo, costituito, di fatto, soltanto da una piazzetta moderna e da un gruppo di case assembrate intorno al castello, quello che a Torrita chiamano il Palazzo Baronale.
Lo stesso castello che di notte, con la luna che da dietro ne illumina i bastioni, i fregi e le merlate, sveste le solite sembianze diurne, accoglienti e amatriciane, e fa il verso, oscurandosi, al maniero transilvanico di Bran. Lo stesso castello, come racconta la leggenda, che ospita fra le sue mura uno spettro, un fantasmino simpatico e poco invadente che i torritani hanno familiarmente battezzato Momo. In fondo, può mai far paura un fantasma con un nome così giovale?
Tra i corridoi del castello di Torrita Tiberina noi ci siamo stati un giorno e una notte interi, in occasione della 1^ edizione di Appuntamento in giallo – Quando la realtà supera la fantasia, a cura dell’Associazione In difesa di Abele, di Simona Bossi e Veronica Del Monte. Simona, persona affascinante e vulcanica, milanese d’origine e un po’ pontina anche lei, per adozione emotiva, ha organizzato un evento impeccabile sotto ogni aspetto, che tutti gli intervenuti (e sono stati tanti!) hanno davvero apprezzato. Alle ore 18 presentazione dei tre moschettieri Iannelli – Vizzino – Nazio, con il supporto delle stesse Simona e Veronica. Michele Iannelli ha raccontato il suo Marsiglia Blue Noir – L’insolita storia di Julienne e Jean Claude (Nuova Ipsa Editore), tributo al genere/stile noir e, in particolare, a Jean Claude Izzo e René Frégni, e lo ha fatto con il solito acume e una grande verve.
Io, Alessandro Vizzino, ho presentato al pubblico TRINACRIME (Imprimatur Editore), e non poteva essere diversamente, prima d’introdurre, con enorme piacere e onore, l’amico Pino Nazio, che ha parlato di tutti i suoi tre libri e, nello specifico, de Il mistero del bosco – L’incredibile storia del delitto di Arce (Sovera Edizioni). Folto pubblico e sentita partecipazione, è stato davvero bello! Poi tutti a cena, sempre dentro il castello, con la squisita Assunta a coordinare cuochi e camerieri per un banchetto di più di 60 persone, allietato, se così si può dire, dal criminologo Marco Strano e dai suoi rompicapi da risolvere per scoprire assassino, movente e modo. Ben fatto e molto divertente, complimenti a Marco. Infine a nanna, per abbandonarci al sonno in attesa del canto del gallo, con la compagnia costante del simpatico, ma invisibile, Momo.
Per chi c’era e vuole rivederlo, per chi non c’era ma avrebbe voluto esserci e per chi ne ha, semplicemente, una giusta e sana curiosità… il VIDEO dell’incontro.