Leggi l ‘intervista su Affari nostri o su Paperblog
La seconda intervista rilasciata da Alessandro Vizzino a Nico Donvito, pubblicata su Affari nostri e Paperblog, densa di considerazioni intorno a La culla di Giuda e non solo.
Donvito definisce La culla di Giuda un romanzo pedagogico: “Un ottimo modo di rispolverare una
materia antica come la storia, che molti studenti trovano, a volte, noiosa e inutile.”
Riportiamo qui un piccolo stralcio dell’intervista, invitando tutti alla lettura integrale.
Nico Donvito domanda:
Un altro aspetto caratterizzante è l’utilizzo costante dei dialoghi diretti. Da cosa deriva questa scelta?
Alessandro Vizzino risponde:
Da un esperimento di ritmo narrativo complesso da realizzare, ma spero ben riuscito.
La presenza costante, quasi totalizzante, dei dialoghi ne La culla di Giuda conferisce al testo un’altissima facilità e velocità di lettura, cadenza incalzante e difficoltà per il lettore a staccarsi dalle pagine. Non è tuttavia semplice trasferire un’intera storia, per di più con gli intrecci e gli agganci di questa, facendo del dialogo il principale strumento di narrazione. Agli occhi dei più disattenti potrebbe sembrare più facile,
in realtà donare ai dialoghi la loro verosimiglianza e costruire trama e sviluppo psicologico dei personaggi (talvolta persino morfologico) attraverso battute dirette, senza cadere nel banale o nel surreale/paradossale, è complicatissimo. Spero di essere riuscito nell’intento, che come detto in premessa può anche considerarsi un vero e proprio esperimento letterario, già provato anche in lavori precedenti (ma che usciranno, invece, successivamente a La culla di Giuda).